
Il complesso di Elettra è quella fase che solitamente va dai 3 ai 6 anni d’età che ogni bambina attraversa e che prevede un particolare attaccamento nei confronti del papà.
Si tratta una fase di sviluppo normalissima che va trattata con delicatezza evitando di criticare il comportamento della bambina. Il complesso di Elettra è infatti determinante per il successivo sviluppo della piccola che in caso di problemi potrebbe avere difficoltà relazionali una volta cresciuta.
Il complesso di Elettra
Solitamente si sente parlare del complesso di Edipo, in cui un bambino si “innamora” della sua mamma, vedendo il papà come un rivale con cui mettersi in competizione.
Il complesso di Elettra è molto simile, solo che cambiano i protagonisti: è la bambina ad entrare in competizione con la mamma per guadagnarsi “l’amore” del papà.
Come vi abbiamo anticipato si tratta di un processo normale e che tende a passare da solo. Ma anche fondamentale per lo sviluppo della bambina e per questo merita di essere trattato nel modo migliore.
Se il complesso di Edipo è stato scoperto e studiato da Freud, quello di Elettra è stato introdotto la prima volta da Carl Gustav Jung, che lo ha soprannominato così in riferimento al mito greco di Elettra, Agamennone e Clitemnestra.
Questa fase ha inizio verso i 3 anni e vede la bambina cercare le attenzioni del padre. Ma non solo, perché con l’aumento dell’attaccamento paterno, inizia a vedere la madre coma una nemica con cui contendersi l’affetto dell’altro genitore.
Il complesso di Elettra dura fino ai 6 anni circa e termina nel momento in cui la bambina inizia ad avere più consapevolezza di se stessa e torna ad identificarsi nuovamente con la figura materna.
Ribadiamo la normalità di questa fase, ma anche l’importanza di gestirla nel migliore dei modi. Il principale responsabile dovrà essere ovviamente il papà.
Che avrà il compito di porre un limite agli atteggiamenti della figlia senza mai rifiutare le dimostrazioni di affetto. Inoltre è molto importante che cerchi anche di inibire le gelose nei confronti della mamma, cercando lui stesso di valorizzarla il più possibile.
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