Coronavirus, Conte: “Riaperture dal 4 Maggio, ma con un piano nazionale”

Coronavirus, Conte Riaperture dal 4 Maggio, ma con un piano nazionale

Pubblicando un post su Facebook, ieri il premier Giuseppe Conte è tornato a a parlare della seconda parte della gestione dell’emergenza Coronavirus, ovvero quella delle riaperture.

Negli ultimi giorni la fase 2 è un po’ l’argomento must di giornali e notizie alla televisione. Dopo un mese e mezzo di lockdown, l’Italia si prepara a ripartire, anche se ancora senza date ufficiali.

Ciò che invece sembra sempre più sicuro sono le modalità con le quali la ripartenza avverrà. Vediamo insieme che cosa ha dichiarato Conte riguardo alle riaperture in seguito all’emergenza Coronavirus.

Coronavirus, Conte sulla fase 2: “Riaperture dal 4 Maggio, ma con un piano nazionale per tutte le Regioni”

Negli ultimi giorni si era parlato di possibili riaperture in Italia prima della fine del lockdown. La data più accreditata sembrava essere quella del 27 di Aprile, anche se ieri il Premier è stato molto chiaro.

Si ripartirà quasi sicuramente dopo il 3 di Maggio, ma non prima. Nonostante il pressing alto delle aziende, sembra sempre più difficile che si decida di allentare le misure di restrizione prima di Maggio.

E la linea da seguire sembra chiara. Il Premier ha parlato di uno piano nazionale omogeneo per tutte le Regioni. Regioni che poi potrebbero valutare in maniera autonoma le modalità e soprattutto le tempistiche per una ripartenza.

L’unica cosa che sembra ormai certa è che si procederà per gradi. La produzione ripartirà in maniera scaglionata, a seconda anche del grado di rischio che ogni attività porta con sé.

Inoltre, anche i nostri spostamenti dovrebbero avvenire in maniera scaglionata. Sembra infatti che la linea prescelta sia quella delle fasce di età e dunque delle uscite scaglionate.

Per il momento comunque resta tutto su un campo ipotetico. La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per le decisioni finale.

E, in attesa di ulteriori novità, vi ricordiamo come funziona il “modello veneto” come esempio per contenere l’epidemia del Coronavirus.