
Quello che si chiedono tutti in questi giorni è se quest’estate si potrà andare al mare ma vista l’emergenza coronavirus, di certo la bella stagione non sarà come quella che abbiamo sempre vissuto fino ad oggi.
Si sta pensando di progettare degli stabilimenti blindati con mascherine per gli spazi comuni.
Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ha spiegato che il comitato tecnico-scientifico nominato dal Governo sta lavorando per valutare una serie di ipotesi che consentano al popolo italiano di non rinunciare alla spiaggia, ma prendendo le adeguate misure di sicurezza.
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Come sarà l’estate 2020?
Il vicepresidente di Federbalneari Mauro Della Valle, ha spiegato che al momento sono a rischio a 30mila imprese balneari:
“Quest’estate non vogliamo fare gli imprenditori, nei nostri stabilimenti vorremmo regalare un sorriso al popolo italiano concedendo di venire in spiaggia in sicurezza“.
Il vicepresidente dell’associazione di categoria che raggruppa 4mila tra le più grandi imprese del settore sul territorio italiano, ha spiegato di stare studiando il modo giusto per consentire a tutti di trascorrere i tre mesi estivi in spiaggia senza il rischio di contrarre il Covid-19.
“Pensiamo ad esempio a ombrelloni “familiari” distanti anche tre metri uno dall’altro. Uno per ogni nucleo, consentendo gli accessi ad altre persone solo se munite di dispositivi di protezione. Inoltre vorremmo incentivare l’accesso su prenotazione: evitare che si arrivi allo stabilimento senza la certezza di avere un tavolo o un ombrellone è un altro modo per evitare assembramenti.
Per lo stesso motivo non allestiremmo aree gioco, consentendo l’accesso ai servizi comuni come bar e bagni solo con mascherina. Resterebbero invariate le aree della spiaggia dedicate ai cani: le norme già prevedono distanziamento sufficiente e accesso solo con certificati sanitari”.
Come si potrà evitare gli assembramenti?
Nel caso di assembramenti al mare, i bagnini saranno incaricati di invitare tutti a spostarsi per evitare che si formino gruppi di persone aumentando il rischio di contagio da coronavirus.
Insomma vedremo stabilimenti blindati, forse con pareti in plexiglass e mascherine ma almeno non rinunceremo al mare e avremo la possibilità di stare all’aria aperta.
“Sarà un sacrificio dato che avremo meno ombrelloni e meno coperti in bar e ristoranti, ma questo è il momento di andare incontro alle persone.
Siamo disposti a fare la nostra parte, ma sappiamo che a fare la differenza sarà l’autodisciplina. In particolare bisogna sensibilizzare i giovani che spesso non si rendono conto della portata dell’emergenza”, ha concluso Della Valle.