
Durante la conferenza stampa sull’andamento epidemiologico del Coronavirus nel nostro Paese, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha spiegato che l’Italia nonostante il trend sia discendente, è ancora molto lontana dell’immunità di gregge che si verifica quando ad essere colpita dal virus è almeno il 60% della popolazione.
Situazione attuale in Italia
Attualmente nel nostro territorio gli asintomatici potrebbero essere tra il 4 e il 7%, il trend sulla curva dei casi è discendente ma non è ancora il momento di abbassare la guardia. È diminuito il numero delle zone rosse, in 7 regioni ci sono 74 comuni a rischio e questo permette di individuare tempestivamente i focolai e limitarli.
“Il concetto di ‘liberi tutti’ può essere pericoloso. Soprattutto nel momento in cui si pensa che l’epidemia è finita, ma l’epidemia non è finita. E questo deve essere un messaggio importante. Siamo solo in una fase in cui il numero dei casi è più contenuto,” ha sottolineato Brusaferro.
L’immunità di gregge è ancora molto lontana
L’immunità di gregge in Italia è ancora molto lontana perché fino ad ora, come ha spiegato Brusaferro, le persone immunizzate sono in minoranza. La maggior parte degli italiani (circa il 90%) non hanno contratto il Covid-19 e quindi è a maggior rischio. Questa percentuale conferma che siamo ancora in piena epidemia.
Silvio Brusaferro sulla Fase 2
Dal 4 maggio inizierà la Fase 2 dell’emergenza coronavirus e si potrà iniziare ad allentare piano piano alcune misure restrittive ma dovremmo muoverci con attenzione in tutti i contesti e monitorare sempre cosa succede giorno dopo giorno.
“Una persona portatrice può far ripartire il nuove di nuovi casi. È molto importante che accanto alle nuove misure si misuri costantemente il numero di nuovi casi. Dovessero aumentare, bisognerà fare un passo indietro. Viceversa potremmo pensare di fare dei passi in avanti”, ha concluso Brusaferro.