Lorella Cuccarini: lettera della redazione della Vita in Diretta

La destinataria di una lettera, in cui le donne della redazione della Vita in Diretta, prendono le difese del giornalista Alberto Matano, è proprio Lorella Cuccarini. Che nei giorni scorsi ha accusato il collega di essere un maschilista e di averla sempre trattata con poco rispetto.

La missiva porta la firma di tutte le donne che lavorano nella redazione del celebre programma della Rai: Maria Graziano, Maria Teresa di Furia, Elena Martelli, Ilenia Petracalvina, Shaila Risolo, Raffaella Longobardi, Lucia Loffredo, Lucilla Masucci, Simona Giampaoli, Sonia Petruso, Erika Tuccino, Mara Pannone, Sara Verta, Donatella Cupertino.

Lettera a Lorella Cuccarini: “Abbiamo provato smarrimento e incredulità per le tue parole”

Dell’abbandono di Lorella Cuccarini alla Vita in Diretta ve ne abbiamo già parlato, potete leggere la notizia, se non lo avete già fatto qui. L’addio della conduttrice è stato all’insegna delle polemiche, soprattutto dopo che ha accusato il collega di maschilismo.

E proprio a difesa del giornalista sono scese in campo tutte le donne che giorno dopo giorno hanno lavorato dietro le quinte del programma e che hanno scritto una lettera a Lorella Cuccarini.

Parole che smentiscono a tutti gli effetti le critiche che la conduttrice ha rivolto al suo collega. Che secondo le autrici della lettera si è sempre mostrato rispettoso e professionale.

La nostra esperienza di lavoro con lui è stata caratterizzata da rispetto e riconoscimento professionale. Da grande giornalista, Alberto ha saputo valorizzare ognuno di noi nel proprio ruolo, con passione, generosità e intelligenza, avendo sempre come obiettivo la qualità del programma. In bocca al lupo!

La lettera inizia infatti con parole chiare e concise, in cui le colleghe dei conduttori si dichiarano smarrite e incredule a causa delle “bugie” rivelate dalla Cuccarini. Proseguono poi affermando di aver trascorso mesi duri e difficili in cui la dedizione e l’impegno non sono mai mancati.

E che di conseguenza nessuno si sarebbe mai aspettato una conclusione come questa. Concludono quindi affermando:

“Siamo sorprese e amareggiate e stentiamo ancora a credere alle accuse di maschilismo rivolte ad Alberto”.