María Lorena Ramírez Hernández la maratoneta che corre con i sandali

María Lorena Ramírez Hernández la maratoneta che corre con i sandali

María Lorena Ramírez Hernández, ovvero la ragazza dai piedi leggeri. È così che chiamano una ventiquattrenne messicana che corre le maratone con indosso i suoi sandali e i suoi coloratissimi abiti Tarahumara o Raramuri.

La ragazza è “figlia d’arte”, infatti nella sua famiglia corrono tutti. Suo padre è campione di ultra trail e lei non è da meno. È diventata talmente famosa che Netflix sta per far uscire un documentario breve sulla sua storia.

María Lorena Ramírez Hernández: la ragazza dai piedi leggeri

Il documentario si chiamerà “‘Lorena, la maratoneta che corre con i sandali”, una traduzione dell’originale Lorena, de los pies ligeros e racconterà della sua innata passione per le maratone.

Che riesce a vincere nonostante indossi solamente dei sandali fatti a mano con una suola di gomma. Nel 2017 è diventata famosa dopo aver vinto la Ultra Trail Cerro Rojo. Una corsa di 50 km che lei ha terminato  in 7 ore e 3 minuti.

María Lorena Ramírez Hernández fa parte della tribù dei Tarahumara, dei corridori messicani chiamati come lei piedi leggeri. Le sue vicende ricordano quelle di Rhea Bullos, una bambina di 11 anni che si è aggiudicata 3 medaglie d’oro nell’atletica leggera nonostante indossasse delle semplici scarpe fatte a mano con gesso e bende.

Come dicevamo il talento di María Lorena Ramírez Hernández è di famiglia. La giovane ha iniziato a gareggiare a Guachochi. E come fece suo padre anche lei ha portato a casa il primo posto all’ultramaratona de los Canones.

Nonostante l’uso delle scarpe, la ragazza arriva sempre molto preparata alle gare. Il suo allenamento quotidiano consiste infatti in una corsa di 15 km, che porta a termine con i suoi adorati sandali.

Che non rinuncia ad indossare nonostante gliele abbiamo regalate di apposite.

“Non credo che le userò, io sono abituata a usare i sandali. E poi chi usa le scarpe di solito arriva dopo di me. Senza sandali e senza le mie gonne non sarei io, non sarebbe Lorena”.

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