
Novità in arrivo per quanto riguarda la pensione anticipata, che potrebbe trasformarsi in una bella doccia fredda per gli italiani. Sappiamo tutti molto bene che il Governo è a lavoro per la prossima riforma del sistema pensionistico, anche se al momento ci sono molte cose dubbie e poche cose chiaro.
Una cosa però sembra certa: andare in pensione anticipando provoca una bella decurtazione all’assegno pensionistico. Vediamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questa questione.
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Pensione anticipata, doccia fredda per gli italiani: si rischia una decurtazione record
Tutto si basa sull’introduzione del sistema di calcolo contributivo del 1996. Secondo questo sistema, i contributi accumulati durante i nostri anni lavorativi determinano la pensione da prendere. Il tutto, insieme ad un coefficiente crescente che si basa sull’aumento dell’età anagrafica fino a 71 anni.
Sempre su questo sistema, si basa anche la decurtazione. Un esempio? Se prendiamo una retribuzione annua lorda di 30 mila Euro, la perdita ammonta a circa 120 Euro al mese.
Cosa significa? Significa che se ci basiamo sul sistema di calcolo attualmente in vigore, sfruttare la pensione anticipata può provocare una perdita del 27% dell’assegno pensionistico. Una bella decurtazione, soprattutto se mancano pochi anni all’uscita dal mondo lavorativo con la pensione naturale.
Alle cose attuali, quindi, chi esce con i tempi giusti può sicuramente beneficiare di un assegno pensionistico molto più alto: più tempo si lavora, più il montante contributivo cresce.
Comunque tutto dipenderà dalla riforma pensionistica attesa nei prossimi mesi. Quota 100 sta per scadere e al momento l’opzione più accreditata sembra essere quella di Quota 102, ovvero 38 anni di contributi e almeno 64 di età. In quest’ottica, la nuova riforma dovrà andare a ridefinire anche il sistema della pensione anticipata.
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