
Nelle scorse settimane aveva pubblicato diversi post sul web sostenendo teorie complottiste sul Covid-19 e sfottò contro l’uso della mascherina. Dopo aver conosciuto in prima persona gli effetti del coronavirus, ha poi fatto mea culpa. Ma era ormai troppo tardi.
Richard Rose, un 38enne originario di Port Clinton, in Ohio, è morto lo scorso 4 luglio, pochi giorni dopo essere risultato positivo al test sierologico.
L’uomo sarebbe stato contagiato nel corso di una festa in piscina organizzata in totale assenza delle misure anti-Covid.
I post pubblicati sul web sull’emergenza Covid e le mascherine:
Su Facebook, Rose continuava a pubblicare post in cui si faceva beffa di chi indossa la mascherina, sostenendo che fosse solo “una moda passeggera” e che, quindi, lui non l’avrebbe mai acquistata.
I post in cui negava l’emergenza sanitaria sono stati pubblicati da aprile fino alla fine di giugno. Il primo luglio il 38enne ha fatto sapere ai suoi amici sui social di essere risultato positivo.
“Negli ultimi giorni sono stato molto male. Avevo i sintomi del Covid-19. Questa mattina finalmente mi hanno fatto il tampone. Entro breve dovrei sapere i risultati. L’unica cosa che voglio è tornare a stare bene.” ha scritto l’uomo lo scorso 1 luglio.
Dopo qualche ora è arrivata la conferma:
“Bene. Sono stato ufficialmente messo in quarantena per i prossimi 14 giorni. Sono appena risultato positivo al COVID-19. Un vero schifo visto che avevo appena iniziato un nuovo lavoro!“.
Nei giorni successivi l’uomo ha descritto i sintomi della malattia che lo stavano sfiancando:
“Questo Covid è terribile, non riesco più a respirare neanche standomene seduto”
L’ufficialità della sua morte causata dal progressivo peggioramento delle sue condizioni è arrivata lo scorso 4 luglio. Sul suo profilo Facebook, che nel frattempo è stata trasformata in una pagina commemorativa, sono comparsi numerosi commenti di biasimo per il suo atteggiamento nei giorni precedenti al contagio.
La sua storia arriva a poche ore dalla notizia della morte di un altro giovane 30enne che considerava la Pandemia “una grande truffa“. Nei giorni precedenti aveva persino partecipato a un Covid Party.