
Il Governo ha recentemente stanziato una misura per fari arrivare dei buoni pasto alle famiglia più in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus.
Una decisione annunciata alcuni giorni fa che, al momento, non è ancora stata chiarita nel dettaglio. Per il momento il Premier Conte ha annunciato quanti soldi verranno dedicati alle famiglie più in difficoltà, ma le procedure e le modalità di stanziamento sono ancora da chiarire.
Per il momento, dunque, si tratta ancora di ipotesi. Come funzionano i buoni pasto stanziati in seguito all’emergenza coronavirus? Chi ne avrà diritto? Vediamo insieme tutto ciò che sappiamo.
Coronavirus, al via con i buoni pasto: ecco come funzionano
Recentemente vi abbiamo parlato del soccorso alimentare per l’emergenza Coronavirus e di cosa prevede l’ultimo Dpcm annunciato da Conte.
Scendendo ancora più nel dettaglio, sappiamo che il Governo ha stanziato 400 milioni di Euro, che saranno gestiti dalla protezione civile, da convertire in buoni acquisto per le famiglie in difficoltà.
Ma come funzionano? I dettagli non sono ancora moltissimi e tutti restano in attesa del nuovo Decreto che dovrebbe essere annunciato a giorni.
Saranno comunque i Comuni a gestire le modalità di funzionamento di questi buoni pasto. E gli stessi comuni dovranno scegliere tutte le modalità di assegnazione dei bonus.
Dovranno quindi decidere con quali criteri assegnarli e anche le modalità con le quali i bonus potranno essere spesi.
Il Governo, invece, deciderà come suddividere i 400 milioni tra tutti i Comuni italiani. Anche se le modalità di assegnazione dei bonus non sono ancora chiare, sembra abbastanza probabile che si baseranno sull’ISEE delle famiglie.
I Comuni decideranno probabilmente in base al reddito, anche se come detto per avere certezze dobbiamo restare in attesa.
Neanche il valore dei bonus è ancora chiaro. Quanto varranno i buoni basto per i Coronavirus? Gli esperti stimano che in Italia ci sono 2.7 milioni di persone che sono in emergenza economica.
Secondo questo calcolo, spetterebbero 150 Euro a testa. Ma come detto si tratta solo di semplici congetture. Per avere informazioni più precise, non ci resta che aspettare il Decreto ufficiale.