
Parliamo di mezzi pubblici ed in particolare di come cambieranno i trasporti durante la fase 2 dell’emergenza Coronavirus. A poche ore dalla conferenze stampa del Presidente del Consiglio, sono molte le domande che ruotano attorno a ciò che succederà dopo il 4 Maggio.
Si parla di ripartenza lenta, si cerca di evitare ogni possibile contagio e inizio di nuovi focolai. Un’operazione delicata, che potrebbe dare origini a conseguenze difficile se non gestita nel modo corretto.
E in questa fase, i trasporti sono uno degli argomenti più delicati. Perché da una parte c’è la necessità di ripartire, dall’altra quella di evitare assembramenti.
E i trasporti si inseriscono esattamente a metà tra questi due obiettivi. Sono fondamentali per i lavoratori e dunque per una ripartenza, ma sono uno dei luoghi in cui il rischio contagio è più alto in assoluto.
Come ci dovremmo comportare dunque con i trasporti pubblici durante la fase 2 dell’emergenza Coronavirus? Vediamo insieme tutte le novità.
Coronavirus, ecco come cambieranno i trasporti pubblici durante la fase 2
Come detto, il trasporto pubblico è al centro delle discussioni relative alla ripartenza del post lockdown. Come cambierà il nostro modo di viaggiare?
Bisogna subito capire che ogni passo verso la riapertura dei settori produttivi e delle aziende dipende sicuramente dall’impatto che questa riapertura avrà sui mezzi pubblici.
Quanti pendolari sposterà? Quante persone avranno bisogno di prendere un mezzo pubblico e a che ore? La prima idea è quella differenziare i turni di lavoro.
Allungare gli orari dei negozi e alternarli tra loro. Ovviamente il distanziamento sociale e il nostro buon senso avranno un ruolo da protagonisti.
Innanzitutto dovremmo sempre indossare mascherine e restare a casa al minimo sospetto di sintomo da Covid – 19. I comuni dovranno provvedere ad aumentare la frequenza delle corse, per permettere di spalmare i pendolari in più mezzi possibili.
La capienza dei mezzi sarà inevitabilmente ridotta e nelle stazioni ci saranno percorsi a senso unico. I flussi in entrata e quelli in uscita saranno dunque diversi.