Coronavirus, da Reggio Calabria arriva una cura

Arrivano buone notizie dalla Calabria, a Reggio dei medici hanno studiato una cura che potrebbe stravolgere le sorti del coronavirus nel nostro Paese. La terapia sperimentale è nata dall’intuizione di Pierpaolo Correale, primario di oncologia del Gom.

In cosa consiste questa terapia

Nello studio effettuato da un team di specialisti del Gom di Reggio Calabria, ci si è concentrati su un trattamento del danno polmonare acuto dovuto proprio al Covid-19 attraverso una tecnica innovativa. Per questa tecnica ha partecipato anche il dottor M. Sitkovsky del “New England Inflammation and Tissue Protection Institute, Northeastern University”, Boston, Massachusetts.

Il dottor Correale ha spiegato:

“Abbiamo usato il sistema che la natura usa per spegnere le infiammazioni. Semplicemente somministrando dall’esterno, tramite aerosol, una sostanza che ha altre indicazioni terapeutiche, agisce sui recettori dell’adenosina”.

Sono riusciti a spegnere l’infiammazione in sole 120 ore, in 5 giorni. “Per noi è un risultato fortemente inaspettato”.

Su 6 pazienti in rianimazione, 4 di questi hanno risposto immediatamente alla terapia e sono stati dimessi dalla terapia intensiva: “siamo abbastanza soddisfatti dal risultato”.

L’intuizione arriva dopo che Sitkovsky nel 2005 aveva presentato un modello per ridurre l’infiammazione polmonare acuta. Questo modello è stato sperimentato nei topi ed hanno scoperto che somministrando ossigeno l’85% di questi morivano, mentre se si somministravano adenosina via aerosol, il 90% guariva.

“In oncologia cerchiamo di spegnere l’adenosina per riavere la risposta immunitaria ed è successo che ha funzionato”.

Sebastiano Macheda, primario di terapia intensiva di Reggio Calabria, ha spiegato che adesso occorre studiare i passi successivi.

“La tecnica di trattamento messa a punto ha portato alla risoluzione del quadro dispnoico in 13 su 14 pazienti trattati in condizione off label, in sole 120 ore. La tecnica di trattamento è oggetto di brevettazione e pubblicazione editoriale su rivista internazionale ed è al vaglio dell’Aifa per la nascita di uno studio clinico randomizzato su larga scala”.

Questa tecnica è innovativa perché non si è mai utilizzato questo farmaco ed ora gli esperti vorrebbero sfruttare gli effetti antinfiammatori e verificare gli effetti sul coronavirus.

“Potrebbe diventare un tassello molto importante per la cura al Covid”.