Coronavirus: scoperti due super anticorpi che potrebbero neutralizzare il virus

Coronavirus: scoperti due super anticorpi che potrebbero neutralizzare il virus

Alcuni passi avanti nella lotta contro il Coronavirus sono stati effettuati grazie alla scoperta di due super anticorpi che, presto, potrebbero diventare la terapia contro il virus.

La scoperta è stata effettuata dall’azienda biofarmaceutica italiana Kedrion Biopharma, in collaborazione con la Columbia University che nelle scorse ore ha pubblicato su Nature i primi risultati ottenuti.

Coronavirus, scoperti due super anticorpi

I ricercatori hanno finora analizzato gli anticorpi sui criceti. Ottenendo risultati positivi e promettenti: non solo hanno neutralizzato il virus ma hanno offerto all’organismo anche una protezione.

L’accordo fra le due aziende prevede che la Columbia University riceva il plasma dalla Kedrion. Che successivamente dovrà essere testato contro le proteine virali allo scopo di verificare il potere neutralizzante delle immunoglobuline iperimmuni.

“Speriamo nel corso di questo terzo trimestre di poter valutare la terapia a base di IgG che potrebbe essere utilizzata in studi clinici su pazienti e volontari. .La mia speranza è che, se la terapia riceverà l’approvazione da parte della Fda, potrà essere somministrata al personale sanitario in prima linea e a rischio di ammalarsi di Covid-19 presso il Columbia University e altrove”.

Lo ha affermato Steven Spitalnik, il direttore medico dei laboratori di Ricerca clinica della Columbia University.

Altre novità

Anche il Mad (Monoclonal antibody discovery) Lab di Fondazione Toscana Life Sciences  ha recentemente affermato di aver concluso la fase di anticorpi monoclonali umani in risposta all’infezione da Sars-CoV-2.

Si tratta di 3 anticorpi selezionati da oltre 4000 candidati convalescenti o guariti dal Covid-19. Hanno ricevuto il sangue grazie  ad una collaborazione con Inmi Spallanzani e con la Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese.

“Uno di questi tre anticorpi. È stato il primo identificato come potente che si è confermato tale ormai in diversi esperimenti ed è dunque già stato espresso e purificato in laboratorio.

Grazie alla sequenza del Dna che codifica per questo anticorpo abbiamo potuto produrlo in vitro e purificarlo. Verificando come anche questa versione e una variante “mutata”, cioè migliorata nelle sue proprietà funzionali, mantengano attività neutralizzante nei confronti del virus.

Lo ha dichiarato Claudia Sala, senior scientist del Mad Lab presso Fondazione Toscana Life Sciences.

SULLO STESSO ARGOMENTO:

Alberto Zangrillo perde la pazienza: “Dite la verità agli italiani”