Covid-19, Speranza: “Seconda ondata possibile, ci sono tre regole da rispettare”

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“Se c’è qualcosa che questi mesi difficili ci hanno insegnato è la necessità di essere molto determinati e rapidi nell’intervenire. Possiamo pensare di contenere una seconda ondata solo se saremo veloci a contenere rapidamente i focolai. Non ci sono certezze su una seconda ondata, ma la dobbiamo considerare possibile.”

Queste le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto su Radio 24. Secondo il Ministro, non bisogna abbassare la guardia. Nelle prossime settimane il Governo dovrà investire risorse per evitare di arrivare impreparati a una nuova ondata:

“Penso che il nostro Paese sia più forte di quanto fosse a febbraio, anche perché ora conosce meglio l’avversario con cui si confronta. La determinazione e la velocità di intervento sono fondamentali. Quando c’è un focolaio, dobbiamo contenerlo e provare a evitare che si espanda”. 

Il Ministro ha quindi rielencato le tre regole fondamentali: utilizzo delle mascherine, distanziamento e lavaggio frequente delle mani. Queste tre semplici misure, ormai apprese dai cittadini italiani, hanno fatto la differenza fino a ora e potrebbero evitare un nuovo lockdown.

Il Virologo Massimo Galli sull’ipotesi di una Seconda Ondata:

Nelle scorse ore a parlare di prudenza è stato anche Massimo Galli, virologo e direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano:

“Credo ci siano state troppe dichiarazioni a favore di una certa rilassatezza da parte di chi insiste con una certa frequenza a dire che il virus si è indebolito. In realtà non si è indebolito per niente e lo dimostrano i tanti focolai scoppiati” ha affermato il virologo in un’intervista rilasciata al La Stampa.

Galli ha inoltre riferito che a Padova è stata isolata una sequenza del Coronavirus non legata al ceppo tedesco, vagamente somigliante a quella dei due coniugi cinesi curati al Centro Spallanzani di Roma.
Secondo il professionista, ciò potrebbe indicare che in tutti questi mesi in Italia sia stato presente più di un ceppo. Quello isolato a Padova, fortunatamente, non sarebbe stato contagioso quanto quello arrivato dalla Germania:

“L’unica cosa che possiamo fare in questi casi è lavorare molto, studiare molto e non innamorarci delle ipotesi altrimenti rischiamo di prendere cantonate”.
“Non so cosa capiterà il prossimo autunno, ma so di certo che dobbiamo essere preparati a qualunque evenienza”, conclude il professore,