
Covid-19, il prof. Zangrillo rivela: “Il virus a livello clinico non fa più paura”. In un collegamento con la trasmissione di La7 “Non è l’Arena”, il professore ha spiegato che in una prima fase i decessi erano sottostimati invece ora sono sovrastimati. Il virus a livello clinico non fa più paura e non lo farà più. Il direttore della terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, al conduttore Massimo Giletti, ha affermato:
“Ora questa malattia dal punto di vista clinico non ci fa più paura e non ci farà più paura soprattutto. Io oggi leggo ‘ancora 44 morti in Italia’ quando una persona entra in ospedale con un infarto del miocardio, si fa un test per capire se sia o meno positivo al Covid, ma nel frattempo la situazione clinica precipita, entra in sala chirurgica ma non ce la fa, purtroppo dopo due giorni muore. Questa persona viene comunicata alla Protezione civile come caso Covid – ha spiegato – Questa persona aveva il Covid ma è morta di tutt’altro”.
La precisazione di Zangrillo
Ma ha voluto precisare anche che con questo non vuole assolutamente minimizzare la situazione ma semplicemente ha voluto spiegare a tutti che il Covid-19 esiste ancora ma è a livello subclinico ed ha voluto rassicurare gli italiani che tutti i medici ed esperti continuano a lavorare sull’emergenza coronavirus ma ora sanno come curare più tempestivamente e meglio i malati.
“Quindi non è giusto dire loro ‘attenzione, arriverà la seconda ondata, si salvi chi può’. Primo perché bisogna vedere se arriva, secondo perché li sappiamo curare i malati, terzo perché c’è una collaborazione in atto tra gli istituti ospedalieri, il territorio e le istituzioni regionali che sono in grado di fronteggiare il problema, quarto perché sappiamo molto di più su questo virus”.
Anche il dottor Bassetti sposa la tesi di Zangrillo
La tesi del dott. Zangrillo, tanto attaccato nelle scorse settimane da altri esperti, ora sembra avere conferma. Anche l’infettivologo e direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, è d’accordo. Il dottore in un post su Facebook ha spiegato che il coronavirus iggi è molto diverso da com’era a marzo, non solo in Italia ma anche negli altri paesi come gli Stati Uniti e la Spagna. Ora è più debole ed alcuni geni che c’erano all’inizio, ora sembrano non esserci più.