
Siamo sempre più vicini alla conferma della proroga dello stato di emergenza causato dal Covid. Nelle prossime ore, infatti, il Consiglio dei Ministri dovrebbe deliberare la presunta proroga dell’emergenza causata dal Coronavirus, con tutte le conseguenze del caso.
Qualora lo stato di emergenza venisse prorogato, infatti, si avrebbero nuovi cambiamenti nelle nostre vite, dovuti ovviamente alle misure di prevenzione per il virus che negli ultimi mesi ha sconvolto la nostra vita. Vediamo insieme di che cosa stiamo parlando.
Scuola, smart working, collegamenti e pensioni: che cosa comporta la proroga dello stato d’emergenza
Attualmente, la scadenza dello stato di emergenza causato dal Coronavirus è fissata per il 31 di Luglio, come deliberato lo scorso 31 Gennaio. Ma ora che la scadenza è davvero prossima, sembra quasi scontato che il Governo possa dichiarare una proroga dello stato di emergenza per il Covid.
La data più papabile sembra essere il 15 di Ottobre, anche se ancora non ci sono notizie certe. Ma quali saranno le conseguenze di questa decisione? Come cambieranno le nostre vite?
Innanzitutto, lo smart working sarà esteso. Fino al 31 di Luglio, infatti, il Dpcm del 1° Marzo prevede di utilizzare e sfruttare la modalità di lavoro da casa. Con la proroga della scadenza al 15 Ottobre, ovviamente, anche lo smart working avrà la sua proroga.
Per quanto riguarda la scuola, invece, ci sono ancora molti dubbi. Appena 2 giorni fa avevamo parlato della scuola a settembre, con la forte possibilità che in Piemonte alcuni alunni continuassero con la didattica a distanza.
Con la proroga dello stato di emergenza, ovviamente ci sarà bisogno di un nuovo piano di sicurezza per garantire il rispetto delle norme anticontagio. Ovviamente, sembra essere scontato anche il blocco dei collegamenti con i paesi a rischio che, attualmente, comprende 16 Stati.
In ultimo, novità anche per quanto riguarda le pensioni. Anche per i mesi successivi ad Agosto, infatti, continuerà l’anticipo dei termini di pagamento dei trattamenti delle pensioni. Il tutto con l’obiettivo di scaglionare gli ingressi agli uffici postali.