
La decisione ufficiale è arrivata nelle scorse ore. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso per il divieto di ingresso in Italia per chi arriva da Paesi a rischio (13). Il divieto interesserà coloro che nelle ultime due settimane hanno soggiornato o transitato in 13 Paesi del mondo.
Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. È questa la lista, al momento ufficiale.
Disposto il divieto di ingresso in Italia: “Massima prudenza”
Diretto e senza giri di parole il ministro Speranza ha annunciato la sua decisione, giustificandola affermando di non voler vanificare i sacrifici fatti finora.
“La scelta è stata quella della massima prudenza, perché nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta”.
Per garantire quindi un giusto livello di protezione sanitaria all’Italia si è quindi deciso di sospendere i voli diretti e indiretti da e per i suddetti Paesi. Anche il presidente del Consiglio Conte è dello stesso avviso e ha chiesto più responsabilità da parte di tutti.
Intervistato da “La Sexta“, un’emittente spagnola ha dichiarato:
“L’altro giorno siamo stati costretti a sospendere per una settimana i voli dal Bangladesh. Chiediamo anche responsabilità e attenzione degli altri Paesi. Non possiamo permetterci di subire delle nuove ondate del virus per disattenzione altrui”.
Successivamente ha aggiunto di avere un piano di monitoraggio del contagio molto sofisticato tra le varie Regioni. Anche per questo non possiamo rischiare e permettere alle persone di arrivare da Paesi stranieri in cui non c’è nessun tipo di controllo. Di conseguenza per i Paesi al di fuori dell’Ue sono state previste diverse restrizioni. La prima riguarda la sospensione dei voli dal Bangladesh.
“Siamo preparati ad affrontare questa nuova fase con tranquillità, responsabilità, fiducia ma dobbiamo mantenere alta l’attenzione”.
Anche se come da lui stesso affermato, l’Italia è preparata ad una possibile alta ondata.
“Siamo certi di sapere come limitare un nuovo contagio”.
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