
Quotidiano.net ha intervistato in esclusiva il virologo e docente universitario Giorgio Palù, che fa parte di quello schieramento di esperti che invitano tutti alla calma e lanciano messaggi tutto sommato ottimistici.
Una situazione sotto controllo ma non rassicurante
L’Italia sta vivendo tra ansie e preoccupazioni questa anomala estate 2020. Il peggio sembra essere alle spalle ma i tanti piccoli nuovi focolai non permettono di vivere la bella stagione con la solita serenità. A tutto ciò va aggiunta la paura per l’eventuale seconda ondata tra autunno e inverno.
Palù ha iniziato l’intervista con una frase forte: “L’aumento degli indici Rt, come indicatore di futuro aumento di contagi, ha poco senso, soprattutto se calcolato nell’arco temporale di pochi giorni”. In questi giorni, infatti, molti italiani si sono detti preoccupati per l’aumento del cosiddetto indice Rt in diverse regioni della penisola.
Il virologo invita tutti a considerare un altro dato come quello più indicativo e importante: “Abbiamo un calo dei decessi e dei ricoveri, anche in terapia intensiva. Questo è quello che conta veramente”.
Giorgio Palù dice la sua sui nuovi casi
Quel che è certo è che i nuovi contagi, da diverse settimane, rimangono su numeri quasi identici. Palù riesce a rassicurare anche in questo senso, spiegando che “per la maggior parte sono casi di importazione, quasi tutti asintomatici o paucisintomatici”, aggiungendo che i casi gravi sono rarissimi.
Ad ogni modo il virologo chiede anche di non abbassare la guardia: “Bisogna tenere alta l’attenzione per limitare la diffusione del virus, anche in vista dei mesi più freddi dove il problema potrebbe riproporsi. Invito i giovani a fare attenzione, a volte tendono ad abbassare la guardia”.
In conclusione d’intervista Palù dice che a suo parere un nuovo lockdown non è possibile, dato che darebbe un colpo troppo duro all’economia, già danneggiata dai quasi tre mesi di lockdown. Alla domanda su come procedere nella lotta al virus, la sua ricetta è: “Potenziare la medicina di base e del territorio, così come le app di tracciamento che consentono di intervenire rapidamente”.
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