India, rilasciato piccione dopo tre anni di prigionia

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Un piccione "arrestato" nel 2016 è stato rilasciato. Foto di Aviavlad da Pixabay

Un piccione che era stato arrestato nel 2016 è stato rilasciato pochi giorni fa. È successo in India, più precisamente al confine con il Pakistan, nella zona conosciuta come Kashmir. Lo riporta 105.net.

Il piccione accusato di terrorismo

A primo impatto può sembrare una follia collettiva ma è tutto vero. E c’è un motivo preciso per cui le autorità indiane hanno arrestato e tenuto in prigionia un normalissimo piccione, un lontano parente di quelli che sporcano le città italiane.
Nel 2016, infatti, qualcuno riuscì a notare che il pennuto in questione avesse un anello attaccato a una delle sue due zampe. Sull’oggetto comparivano dei numeri. Le autorità indiane hanno sospettato che si trattasse di un messaggio in codice di presunti terroristi, i combattenti filo-pakistani.
Tra le due nazioni confinanti c’è da tempo una fortissima tensione e la minaccia di una guerra che le veda contrapposte rimane alto. Per questo la polizia indiana non si fida – è proprio il caso di dirlo – neanche dei piccioni e controlla ogni singolo movimento in quella zona delicata di confine che è il Kashmir.

Un semplice numero di cellulare

Tuttavia il piccione catturato nel 2016 non veicolava alcun messaggio pericoloso. Il suo proprietario ha sempre sostenuto l’innocenza del suo animale. Dopo un lungo processo, finalmente nei primi giorni di giugno ha potuto riaverlo con sé. L’uomo aveva infatti spiegato che quelle cifre attaccate alla zampa dell’uccello altro non erano che il suo numero di cellulare, da contattare in caso di smarrimento. Dopo una lunga battaglia, il proprietario è riuscito a riavere l’animale. “Il fatto non sussiste”, ha sentenziato il giudice indiano che ha avuto l’ultima parola in merito.
Si tratta di una notizia inusuale agli occhi di un occidentale, ma in India gli uccelli vengono effettivamente usati come messaggeri e spesso trasportano messaggi cifrati. Anche i falchi e altri volatili, vengono frequentemente catturati dalle autorità indiane e controllati per trovare eventuali anomalie.

 

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