
La Sindrome di Calimero non è molto conosciuta ma, come segnala letto quotidiano è un complesso molto comune. Ecco da dove proviene.
Un’abitudine attuale
Nonostante il nome venga direttamente dal famoso cartone animato, è un disturbo che di giocoso ha ben poco. Calimero, il pulcino nero, lamenta senza sosta sfortune e problemi. Ugualmente molte persone tendono a lamentarsi di continuo, sentendosi vittime di ingiustizie.
Il dottore in psicologia e psicoanalista, Saverio Tomasella sottolinea che è un’abitudine sempre più comune. In strada, nei negozi, sui media ci si lamenta sempre di più.
“Noi abbiamo incoraggiato i pazienti ad esprimere le loro preoccupazioni. Le persone si confidano più oggi di trenta anni fa perché allora erano percepite male. Abbiamo tenuto le cose più per noi.
Quando occasionalmente ci lamentiamo di un’ingiustizia, un dolore o un evento che ci dispiace, gli effetti sono positivi. Dobbiamo ammetterlo, è qualcosa che da sollievo a tutti. Il problema sorge quando queste lamentele sono assillanti e ripetitive diventano un modo di essere. Iniziare a reclamare e sentirsi costantemente sfortunati, non causa problemi solo a chi ci circonda ma anche a noi stessi, provocando un meccanismo di vittimismo.
Sindrome di Calimero: le cause.
La tendenza a lamentarsi è comune sia negli uomini che nelle donne e potrebbe derivare da diversi fattori.
“Possono essere predisposizioni familiari. Abbiamo sentito i genitori lamentarsi molto dopo un evento che ha colpito a lungo la famiglia: un’eredità difficile, un disastro naturale, una disoccupazione persistente … riproduciamo ciò che abbiamo sentito di più”
Secondo Salvatore Tommasella potrebbe essere un modo per attirare l’attenzione su di sé, per nascondere un disagio più profondo. Dietro i lamenti si nascondono problemi coniugali, personali, di denaro.
L’esperto, comunque, distingue due famiglie di Calimero. Un primo gruppo si concentra sul reclamo che formulerà tutto ciò che lo colpisce. Un secondo gruppo, è semplicemente sensibile all’ingiustizia, li veda coinvolti direttamente o meno.
Un comportamento attualmente molto comune ma allo stesso modo dannoso, perché può portare a vedere in luce negativa tutto ciò che succede.
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