Lavoratori, ecco i settori in cui mancano e si cercano

Negli ultimi tempi il nostro Paese sta affrontando una profonda crisi di personale, si cercano lavoratori in diversi settori come nel turismo, ma non solo. Ecco dove mancano:

Settori in crisi, ecco dove mancano i lavoratori: le posizioni più ricercate

Federalberghi da settimane ha lanciato l’allarme sulla carenza di lavoratori in vista della stagione turistica ma anche nella grande e piccola distribuzione alimentare che non riesce a trovare più macellai, addetti al banco e cassieri.

Purtroppo la mancanza di personale nel settore del Turismo è un’emergenza già confermata da diverse settimane. Il ministro competente Massimo Garavaglia ha proposto persino una soluzione estrema: dare il 50% del Reddito di cittadinanza agli stagionali, “purché vadano a lavorare”.

Secondo il numero dell’associazione Federalberghi, quest’anno mancano quasi 390 mila lavoratori tra camerieri, cuochi e receptionist. Il 40% sarebbe introvabile. Secondo il presidente Bernabò Bocca, una delle cause principali sarebbe proprio il Reddito di Cittadinanza.

È arrivato il momento di far ricominciare lavorare queste persone”, ha detto in merito al sussidio di Stato.

“Il lungo periodo di stasi, legato agli avvenimenti degli ultimi anni, ha spinto non solo i collaboratori con contratto a termine, ma anche quelli con contratto a tempo indeterminato, tutelati dagli ammortizzatori sociali, a guardarsi intorno alla ricerca di un’altra occupazione”, ha spiegato il numero uno di Federalberghi.

Mancano 350mila persone nel turismo e abbiamo il 10% di disoccupazione, è chiaro che c’è qualcosa che non va – ribadisce da diversi giorni Massimo Garavaglia. La cosa poi è ancora peggio perché adesso le cose stanno andando particolarmente bene. I dati ultimi ci danno con tasso di riempimento degli hotel superiore di 10 punti rispetto alla Spagna.”

Il ministro del Turismo ha spiegato:

“Nell’immediato ho proposto di aprire un tavolo, ma in prospettiva ci sono delle storture da superare. Il reddito di cittadinanza e la Naspi vanno riviste, perché sono un ostacolo all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma serve anche un ripensamento sui voucher. Propongo un’uscita graduale, ad esempio, penso che a uno stagionale glielo togliamo al 50% purché vada a lavorare”.