Matteo Bassetti sul Coronavirus: “Malattia diversa”

Nuovo annuncio di Matteo Bassetti sul Coronavirus: “La malattia è diversa, oggi è gestibile“. Quindi, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?

Covid-19, Bassetti: “Malattia diversa, oggi è gestibile”

Il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, spiega:

Oggi il Covid è una malattia molto diversa. Dobbiamo imparare a convincerci tutti per i prossimi mesi e forse anni. Continueremo ad avere persone positive, ma se resteranno il 2% massimo 3% di quelli testati, non sarà difficile tenerla controllata“.

Il direttore aggiunge anche che la qualità dei ricoveri è molto cambiata rispetto ai mesi di marzo e aprile. Ma questo cambiamento non riguarda l’età media:

Da giugno ad oggi al San Martino di Genova ci sono stati 90 ricoveri e un solo decesso. Vuol dire che qualcosa è cambiato in meglio nella gestione della malattia“.

A confermarlo sono anche i dati nazionali, spiega Bassetti.

Negli ultimi 30 giorni 244 decessi su 37000 casi, che corrispondono allo 0.6% di tasso di letalità. Questo è un dato di fatto inconfutabile“.

La raccomandazione di Matteo Bassetti

Quello che occorre fare ora è che tutti prendano consapevolezza della necessità di convivere con il Coronavirus. Non bisogna lasciarsi andare agli accessi e all’allarmismo.

“Bisogna sapere che oggi la malattia da Sars-Cov-2 è gestibile perché i medici la conoscono maggiormente e la sanno curare meglio, perché nella maggioranza dei casi produce pochi sintomi o addirittura nessuno, e perché sembra fare meno danni di sei mesi fa, deve confortarci senza ovviamente abbassare la guardia sulle misure di prevenzione, che ormai tutti conosciamo”. 

Il punto della situazione nell’ospedale genovese

Il primario del San Martino aggiunge che la degenza media è più corta. Oggi siamo intorno ai 7 giorni mentre a marzo-aprile eravamo oltre i 15 giorni. La complessità inoltre è decisamente diversa, aggiunge. “Oggi c’è una filiera, il paziente viene ricoverato nella fase acuta, poi va a casa o nelle strutture messe a disposizione dalla protezione civile“.