
Ancora uno scontrino al centro di una polemica sui social. Questa volta, però, non si parla di prezzi esorbitanti per delle consumazioni in pieno centro a Venezia. A far discutere è un piccolo extra imposto da un bar napoletano per una deliziosa sfogliatella.
La sfogliatella della discordia
Nel quartiere di Ponticelli, infatti, una persona ha ordinato al proprio tavolo due caffè e una sfogliatella (frolla per l’esattezza). Al momento di pagare, l’avventore si è visto costretto a dare al cassiere 5 euro e 60 centesimi. Guardando lo scontrino, si è accorto che c’era un extra poco gradito di 50 centesimi. Il bar di Ponticelli, infatti, aveva inserito nel totale anche il “servizio” di taglio a metà della sfogliatella. Rosario Stornaiuolo, presidente della Federconsumatori della Campania, è intervenuto sulla vicenda, giudicando “incredibile e ridicolo” il fatto che dividere il dolce a metà sia costato 50 centesimi extra. “Fermiamo queste pazzie”, ha tuonato Stornaiuolo. Il cliente, sentito da Fanpage, ha premesso che la sfogliatlella era ottima ma ha aggiunto che a suo parere non devono essere i clienti a pagare la crisi del Coronavirus. “Avremmo comunque lasciato la mancia, non è una questione di prezzo”, assicura.
La versione del bar
Il bar “La Rocca” di Ponticelli ha deciso di rispondere tramite un articolo su il Mattino online. Carmine Spagnuolo, il proprietario, ha dichiarato che la maggiorazione di 50 centesimi è dovuta al fatto che il bar “offre un servizio” e che non si è trattato semplicemente di dividere il dolce ma anche di servirlo in due piattini e con due posate al tavolo. L’episodio è stato molto discusso sui social e qualcuno si è schierato dalla parte dell’avventore e qualcun altro dalla parte del barista; qualcun altro ancora si è limitato a commentare facendo dell’ironia: “Dividere la sfogliatella è un sacrilegio, andrebbe punito non pagato!”. Nel luglio del 2019 nacque una polemica analoga perché il proprietario di un bar di Jesolo decise di far pagare 30 centesimi un bicchiere d’acqua a un cliente che gliel’aveva chiesto per dissetare il proprio cane.
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