“Naya Rivera morta per salvare il figlio”, il racconto dello sceriffo

naya rivera
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Da alcuni giorni una delle notizie più discusse nel mondo intero è senza dubbio quella della morte di Naya Rivera, star di Glee. L’attrice ha perso la vita a soli 33 anni, durante una gita in barca con suo figlio.

Naya Rivera, una tragica scomparsa

La donna era sparita nella giornata di sabato e lunedì il suo corpo è stato ritrovato nel lago Piru, in California.

In queste ore stanno circolando diverse teorie sul suo decesso. A quanto pare la 33enne sarebbe morta per mettere in salvo suo figlio Josey, di 4 anni.

Stando a quanto scrive Gossip.it, Naya Rivera era in acqua con il suo bambino quando si è accorta che le correnti si facevano sempre più forti. Per questo avrebbe aiutato suo figlio a risalire sulla barca, spingendolo con forza.

Pare che dopo aver messo in salvo il piccolo, le correnti la abbiano trascinata verso il fondo del lago, portandola ad annegare.

La versione dello sceriffo

Questo racconto proviene dallo sceriffo della contea californiana nella quale è successo il tragico evento. Lo sceriffo si sarebbe basato sul quanto gli ha riferito il piccolo Josey, dunque sarebbe una versione piuttosto attendibile.

“Naya e Josey stavano nuotando nel lago. Lui ha raccontato che sua madre lo ha aiutato a risalire in barca e pochi istanti dopo, quando si è voltato, l’ha vista sparire sotto la superficie dell’acqua”, questo il passaggio cruciale delle dichiarazioni dello sceriffo.

“A nostro avviso Naya Rivera ha usato tutte le forze che aveva per salvare suo figlio ma non ne ha avute a sufficienza per salvare se stessa”, ha concluso.

Il cast di Glee sembra essere avvolto da una maledizione: il corpo di Naya Rivera è stato trovato proprio nel settimo anniversario della morte di Cory Montheit, avvenuta nel 2013 per un overdose di alcool ed eroina. Poco prima era morto per suicidio un altro attore, Mark Selling, che aveva avuto una relazione di tre anni proprio con la Rivera; tra il 2013 e il 2014 un aiuto regista (Jim Fuller) e un’assistente alla produzione (Nancy Motes, sorella di Julia Roberts) erano morti, il primo per un infarto nel sonno e la seconda per suicidio.

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