Pechino Covid19: sul campo 100.000 operatori sanitari

Pechino Covid19: sul campo 100.000 operatori sanitari

Covid19, a Pechino la situazione è ormai fuori controllo, con il virus che ormai si è diffuso in almeno 9 dei 17 distretti della città.

Il nuovo focolaio partito dal mercato di Xinfadi ha messo in allarme la metropoli che ha deciso di schierare almeno 100.000 operatori sanitari.

Covid19: Pechino è in allarme

La vicedirettrice del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, Pang Xinghuo, ha parlato in conferenza stampa affermando che il trend è ancora in ascesa.

I tamponi nel frattempo procedono ad un ritmo serrato, dal 13 giugno se ne contano oltre 350.000 e vengono effettuati anche dai laboratori mobili organizzati per l’occasione.

Il lockdown imposto dalle autorità è stato definito “light” dai media: scuole primarie e secondarie chiuse, divieto di lasciare la metropoli per coloro che abitano nelle zone a rischio.

Obbligo delle mascherine nei luoghi chiusi e affollati e controllo della temperatura corporea. Inoltre l’Ufficio dello sport ha autorizzato anche lo stop a eventi e palestre.

Sospesi anche matrimonio, attività con un alto numero di persone, i banchetti e le conferenze stampa. Le autorità sanitarie stanno anche controllando circa 500 mercati di verdura e 1.658 supermercati.

Il 60% dei voli in entrata e uscita è risultano cancellati nei due aeroporti di Pechino. Inoltre secondo la ricostruzione del genoma del virus, effettuata in tempi record, le autorità hanno abbandonato l’idea che il contagio sia stato causato dal salmone europeo.

Lo ha ammesso Shi Guoqing, vice direttore del Centro d’emergenza del Chinese Center for Disease Control and Prevention:

“Non c’è evidenza che il salmone sia “stato veicolo o veicolo intermedio del coronavirus. Al mercato di Xinfadi sono stati trovati salmoni infetti, ma il virus non è stato rilevato su quelli non ancora portati sul sito.

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