Razzismo, i “Moretti” ritirati dagli scaffali dei supermercati

Moretti
Moretti tolti dal commercio in Svizzera. Bild von Hans Braxmeier auf Pixabay

La morte di George Floyd per mano di un poliziotto di Minneapolis sta, in un certo senso, cambiando il mondo. Gli episodi di questa settimana lo stanno dimostrando: HBO ha rimosso “Via Col Vento” dal suo servizio streaming; statue di protagonisti del periodo del colonialismo stanno venendo distrutte o imbrattate e perfino prodotti alimentari, come i “Moretti”, stanno scomparendo dai supermercati. Lo riporta TGCOM24.

Negli USA “Via col Vento” rimosso da HBO Max

Dal 25 maggio negli Stati Uniti (e di riflesso in altri paesi di tutto il globo) sono nate proteste pacifiche (e non) in seguito alla morte di George Floyd. Secondo molti, negli USA i poliziotti riserverebbero un trattamento diverso ai cittadini dalla pelle nera. L’opinione pubblica si è schierata interamente dalla parte degli afroamericani. E anche il mondo del commercio (di beni e servizi) ne sta risentendo. Ieri HBO Max ha rimosso il film cult “Via col vento” dal suo catalogo perché considerato “razzista” da alcuni. Oggi una catena di supermercati ha deciso di togliere dalla vendita i “Moretti”. Alcune statue di personaggi collegati al passato schiavista degli USA sono state rimosse con la forza o imbrattate dai manifestanti. Perfino Cristoforo Colombo, presente sotto forma di statua in molte città americane, è stato imbrattato, distrutto o decapitato. Le bandiere degli stati confederati stanno venendo vietate in molti luoghi pubblici.

La questione dei “Moretti”

Ultima in ordine cronologico è una notizia di poche ore fa, che arriva da un paese confinante con l’Italia: la catena di supermercati Migros ha deciso di togliere dagli scaffati i dolci “Moretti”. In tedesco si chiamano “Mohrenköpfe”, letteralmente “teste di moro”. La Migros è una catena di supermercati svizzera ma ha molti punti vendita anche in Francia. Sui propri canali social, l’azienda ha annunciato la novità e ha aggiunto di “essere al corrente” che la decisione odierna creerà discussioni. Insomma il terribile episodio del 25 maggio, almeno nel breve termine, sta avendo conseguenze tangibili un po’ in tutto il mondo. La domanda è: tra qualche mese la lotta al razzismo (in generale) sarà accesa come oggi o, passata la moda, i giornali torneranno a parlare di neri uccisi senza motivo o di turisti cinesi insultati perché “untori” del coronavirus?

 

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