
Interessante novità sul Reddito di Emergenza, una delle misure economiche più attese del Decreto Rilancio. La misura ha una durata di due mesi e ha lo scopo di aiutare economicamente le famiglie che a causa della pandemia si trovano in difficoltà.
Si tratta di un importante passo avanti che pone l’attenzione anche su quelle famiglie che in un primo momento si pensava non potessero accedere al bonus: ovvero quelle senza residenza.
Reddito di Emergenza: non serve avere la residenza
Il vincolo della residenza lasciava fuori circa 10.000 famiglie. Tuttavia nelle scorse ore la Commissione Bilancio della camera dei Deputati ha approvato un emendamento al decreto Rilancio.
Un emendamento che apre le porte anche a coloro che vivono in case occupate perché non potendo stipulare un mutuo o pagare un affitto non hanno diritto a chiedere la residenza. Ottime notizie quindi anche per i senza fissa dimora che, presentando un’autocertificazione potranno accedere al reddito di emergenza.
Come anticipato la platea quindi si amplia e dà la possibilità a circa 10.000 famiglie di accedere al Reddito di Emergenza, lo ha annunciato il segretario nazionale dell’Unione Inquilini, Massimo Pasquini. L’emendamento ha introdotto una deroga, perché il 30 settembre tutto tornerà come prima.
Per quanto riguarda il resto rimane tutto confermato. Stiamo parlando della scadenza e anche della modalità di presentazione delle domande. Nello specifico è possibile richiedere il Reddito di Emergenza entro il 31 luglio 2020. Ed è possibile farlo facendosi aiutare ad un Caf, dai patronati o presentando domanda sul sito dell’Inps.
Ricordiamo che il Reddito di Emergenza non potrà essere erogato a coloro che hanno beneficiato di altri incentivi economici previsti dal precedente decreto. E nemmeno a chi usufruisce della Naspi, del Reddito di Cittadinanza. Via libera ai disoccupati e agli ex lavoratori in nero.
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