
Ennesimo colpo di scena sul rientro a scuola? Almeno stando alle parole del leader della CGIL Scuola, Francesco Sinopoli, al momento non ci sarebbero le condizioni necessarie per garantire lezioni in presenza in sicurezza.
Rientro a scuola a settembre: tutti gli interrogativi
Il Corriere della Sera ha dedicato un articolo alla vicenda, spiegando che al momento “non c’è posto per un 15% di alunni italiani, ovvero 1.2 milioni di bambini e ragazzi”.
Le linee guida del Ministero della Salute obbligano il distanziamento sociale di un metro tra gli alunni. Allo stato attuale delle cose queste regole non possono essere rispettate in molti istituti della penisola.
Francesco Sinopoli è stato chiaro: “Oggi le condizioni per far ripartire le lezioni in presenza non ci sono. È inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene. Il confronto è iniziato in ritardo e le risorse sono scarse. Al momento la situazione delle scuole è drammatica. I dirigenti scolastici sono alla ricerca di spazi e di un organico straordinario che per ora non c’è”.
Il sindacalista specifica: “Noi sindacati vogliamo che si torni in presenza, non auspichiamo soluzioni diverse. La preoccupazione è che torni la didattica a distanza”.
Mancanza di personale e di spazi
La situazione, oggettivamente parlando, non è delle migliori. La Ministra dell’Istruzione ha chiesto al MEF le risorse per assumere 80mila nuovi docenti, anche se non ci sarebbero candidati a sufficienza, quantomeno per determinate materie e in determinati angoli della Penisola (molte regioni del Nord).
C’è bisogno anche di assunzioni extra per quanto riguarda il personale ATA, utile più che mai per le pulizie e per permettere gli ingressi scaglionati qualora dovesse esserci il rientro a scuola in presenza.
Gli spazi a loro volta scarseggiano: nei giorni scorsi era arrivata la proposta di adibire spazi “insoliti”, come palestre e caserme, ad aule scolastiche. Qualcuno ha perfino chiesto aule vuote del Quirinale in “prestito” per alcune lezioni.
L’emergenza sanitaria – è un fatto obiettivo – ha messo in evidenza la situazione già precaria del personale e degli ambienti scolastici. Ora che c’è un bisogno maggiore di docenti, personale ATA e di spazi, la scuola italiana appare in enorme difficoltà. Tutti questi problemi potrebbero essere risolti in maniera relativamente facile: prolungando la modalità di didattica a distanza per qualche altro mese.
Nella speranza che la situazione dei contagi continui a migliorare, che venga trovato un vaccino o un farmaco e, infine, che non ci sia la seconda ondata.
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