
Davvero assurdo quanto accaduto a un’anziana donna di 69 anni: non solo ha dovuto attendere per ben sette mesi per una visita oculistica all‘ASL di Torino, ma una volta arrivato il giorno dell’appuntamento, scopre che il medico non c’è e che sarebbe dovuta tornare il prossimo anno. Il problema delle liste d’attesa è ormai atavico, ma quanto avvenuto a quest’anziana signora piemontese ha davvero dell’incredibile.
La vicenda è avvenuta a Torino. La donna, accompagnata dal marito 71enne, si era presentata – su appuntamento concordato ben 226 giorni prima – all’ambulatorio dell’Asl di via San Secondo. Per evitare problemi, essendo passati tantissimi mesi dalla prenotazione della visita, i due anziani avevano telefonato il giorno prima al centralino dell’ASL che ha confermato l’appuntamento.
Il giorno successivo, quindi, i coniugi si erano presentati regolarmente presso la struttura. Poi la prima amara sorpresa: il medico che doveva visitare la donna non c’era. Prima di ricevere questa risposta, i due anziani hanno persino dovuto attendere due ore nella sala d’attesa.
Attende sette mesi per una visita all’ASL, la beffa finale:
A quel punto, comprensibilmente alterati per il trattamento ricevuto, i due anziani hanno iniziato a protestare con una certa animosità. Alcune dottoresse, dopo aver notato la scena, si sono offerte per effettuare la visita che avevano programmato.
Tuttavia qualcuno, che si è presentato come “coordinatore dell’ASL”, le ha fermate spiegando che non si poteva fare. Secondo le regole, infatti, l’anziana avrebbe dovuto prendere un nuovo appuntamento.
In fine, secondo quanto denunciato dai coniugi sulle pagine di Repubblica, la beffa finale: la prossima data utile per effettuare la visita è tra un anno. I dipendenti dell’ASL, non sapendo come gestire questa incredibile situazione, hanno consegnato ai due anziani il modulo per fare reclamo alla direzione.
I due coniugi, dopo aver denunciato l’episodio, si sono rivolti alla Federconsumatori per capire come possono procedere per vie legali: “Non è un’ingiustizia solo per noi, ma per chiunque”
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