
Arriva una novità che sta facendo discutere in questa emergenza Coronavirus, con la comparsa di una tassa Covid – 19 sugli scontrini fiscali.
Da ormai una settimana hanno riaperto i battenti quasi tutte le attività commerciali dopo più di due mesi di lockdown. E tutti si sono dovuti adattare alle nuove regole.
Ogni negozio, bar, ristorante o parrucchiere ha rivoluzionato il proprio locale per garantire le norme di sicurezza anti contagio di cui abbiamo sentito parlare spesso.
E tutto questo, ovviamente, ha provocato non poche spese per gli esercizi commerciali. Spese che, a quando pare, molti provano a recuperare con la tassa Covid – 19. Vediamo insieme di che si tratta.
Arriva la tassa Covid – 19 sugli scontrini fiscali: ecco quando viene applicata e da chi
Tantissime persone negli ultimi giorni hanno denunciato un netto aumento dei prezzi nei negozi, nei bar o nei parrucchieri.
Ciò che non è piaciuto al Codacons è la comparsa su alcuni scontrini fiscali della voce “contributo Covid – 19”. Un sovrapprezzo imposto da alcuni esercizi commerciali per poter rientrare nelle spese sostenute per adattare la propria attività alle nuove norme anti contagio o per recuperare qualcosa dei due mesi di lockdown.
Mediamente si parla di un sovrapprezzo tra i due e i quattro euro. Sono soprattutto i parrucchieri e i centri estetici ad aver applicato questa tassa.
E non è finita qui. Perché ci sono addirittura alcuni centri estetici che obbligano la clientela ad acquistare un kit monouso con kimono e ciabatte. Il tutto per un costo che in media si aggira attorno ai 10 euro.
Il Codacons non è d’accordo con la scelta degli esercizi commerciali. Seppur è vero che le spese da recuperare sono molte, stando all’Associazione per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori non bisogna cedere a questi sovrapprezzi.
Per questo il Codacons rinnova l’invito ai cittadini di denunciare presso i propri uffici queste situazioni.