
Whatsapp limita l’inoltro di messaggi ad una chat alla volta. E’ questo l’ultimo strumento messo in campo dall’applicazione di messaggistica istantanea più famosa al mondo per contrastare le fake news.
Uno strumento che serve per evitare le ormai famose Catene di Sant’Antonio che, soprattutto in un periodo come questo, possono fare più danni che mai. Vediamo insieme i dettagli della questione.
Whatsapp limita l’inoltro di messaggi per combattere il diffondersi di bufale e fake news
Sappiamo tutti molto bene che le fake news e le bufale sono uno degli argomenti più attuali che mai. L’avvento dell’era di Internet e del mondo dei Social Network ha sicuramente cambiato le nostre vite, portando con sé aspetti positivi e aspetti negativi.
Uno degli aspetti negativi che può avere conseguenze più gravi è il fatto che la diffusione delle informazioni è ormai alla portata di tutti. E di conseguenza, anche la diffusione di notizie false può avvenire per mano di chiunque.
E Whatsapp è uno degli strumenti migliori per farlo. Ma quanto può fare male la diffusione di una notizia falsa? Soprattutto in un periodo difficile come questo, in cui l’informazione ha un ruolo fondamentale.
E proprio per contrastare la diffusione delle cosiddette Fake News, Whatsapp limita l’inoltro dei messaggi. Fino ad ora era possibile inoltrare uno stesso messaggio a 5 chat per volte.
Adesso, sarà possibile farlo solo ad una chat. E’ chiaro che non tutte le informazioni diffuse tramite Whatsapp sono informazioni false o bufale.
Ma è chiaro anche che le Catene di Sant’Antonio possono far danni terribili. Whatsapp tra l’altro era già sceso in campo per contrastare il diffondersi delle fake news.
Sull’applicazione, infatti, i messaggi inoltrati molte volte sono contrassegnati da una doppia freccia. Un simbolo che serve ad avvertirci che un determinato messaggio è stato inoltrato più di una volta e che dunque potrebbe essere una potenziale fake news. Ma a proposito dell’app di messaggistica istantanea più famosa al mondo, sapete che Whatsapp ha imposto un limite ai video per effetto del Coronavirus?