Zohra, la domestica di 8 anni uccisa per aver liberato due pappagallini

Zohra, la domestica di 8 anni uccisa per aver liberato due pappagallini

E’ arrivata fino in Italia la terribile storia di Zohra, la domestica di 8 anni che stata picchiata a morte per aver liberato due pappagallini. Leggere “domestica di 8 anni”, per ognuno di noi è già una cosa grave di per sé. Se a questo si aggiunge che la piccola è morta in seguito ad una violenza inaudita, allora si capisce subito la drammaticità di questa notizia di cronaca.

Una notizia che ovviamente ha già scosso il mondo intero. Una notizia che accende i riflettori su un argomento gravissimo, ovvero lo sfruttamento minorile e le leggi che regolano il lavoro dei minori in alcuni stati del mondo. Ma vediamo insieme che cosa è successo a Zohra, la domestica di 8 anni che ha perso la vita in un modo terribile.

Zohra, la domestica di 8 anni che in Pakistan ha perso la vita per aver liberato due pappagallini

Si chiamava Zohra Shah, aveva appena 8 anni e lavorava come domestica in Pakistan. Quattro mesi fa la piccola era stata assunta da una coppia con il compito di prendersi cura del loro figlio di appena un anno. Un bambina di 8 anni assunta come domestica.

Lo scorso 31 Maggio la piccola arriva all’ospedale di Rawalpindi, nel Punjab, in condizioni gravissime. Portata proprio dal suo datore di lavoro, la piccola presenta numerosissime lesione in tutto il corpo.

Fin da subito, è chiaro che la bambina abbia subito percosse e violenza. Ha il corpo completamente ricoperto di lesioni e, purtroppo, qualche ora dopo muore. A quel punto il suo datore di lavoro confessa.

Sono stati lui e sua moglie a picchiare a morte la piccola. Il motivo? Aveva fatto scappare due costosissimi pappagalli dalla loro gabbia. E per questo, una bambina di 8 anni ha perso la vita dopo essere stata picchiata a morte.

Adesso la coppia si trova in carcere con l’accusa di omicidio. Nel frattempo la storia di Zohra ha fatto il giro del web, accendendo i riflettori su una questione ancora molto grave in Pakistan, cioè quella dello sfruttamento del lavoro minorile. Nel frattempo, il guidatore ella strage dell’A1 ha rotto il silenzio e ha raccontato ciò che è successo.